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Il loro sguardo buca le nostre ombre

Il loro sguardo buca le nostre ombre

Julia Kristeva

Cos’hanno in comune una delle voci più autorevoli del pensiero laico occidentale contemporaneo come Julia Kristeva, e il filosofo cattolico fondatore dell’Arca, l’organizzazione internazionale sorta a tutela delle disabilità mentali, e di Fede e Luce, la rete di 1400 comunità sparse per il mondo e in prima linea nel sostegno all’handicap? Lo si scopre nel fitto dialogo che i due intrecciano in queste pagine, nate da uno scambio epistolare durato oltre un anno e incentrato sulle loro rispettive esperienze — quella di psicoanalista, scrittrice e soprattutto madre, che vede Julia Kristeva impegnata da anni in una battaglia politica per assicurare a uomini e donne disabili una vita dignitosa in seno alla società, e quella di Vanier che da quarantasei anni pratica e predica il vivere a fianco e insieme alle persone portatrici di handicap. Perché l’handicap fa tanta paura? Perché l’irriducibile differenza delle persone affette da disabilità motorie, sensoriali e soprattutto psico-mentali suscita distacco, angoscia e persino spavento? Come riuscire a cambiare lo sguardo della società su queste persone che la nostra cultura dell’efficienza, dell’eccellenza e della competizione relega tra gli esseri umani più «estranei»? Sono questi alcuni degli interrogativi cui Julia Kristeva e Jean Vanier cercano risposte, nel pieno rispetto della differenza dei rispettivi punti di vista — fervido credente lui, laica convinta lei. Ma ecco che sul filo di questi interrogativi si vanno dipanando altre domande di senso sul nostro vivere presente: perché desideriamo essere genitori? Cosa significa essere madre? Qual è il ruolo della religione? Fino a dove si spingerà la scienza? Cosa può fare la famiglia? E cosa deve fa re lo Stato? Come sottolinea il cardinal Ravasi nella “Introduzione” al volume, questa preziosa corrispondenza interroga a un livello profondo, senza esitazioni e ipocrisie, la nostra visione dell’esistenza e, attraverso di essa, la nostra stessa umanità.

Julia Kristeva

Il loro sguardo buca le nostre ombre

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Cos’hanno in comune una delle voci più autorevoli del pensiero laico occidentale contemporaneo come Julia Kristeva, e il filosofo cattolico fondatore dell’Arca, l’organizzazione internazionale sorta a tutela delle disabilità mentali, e di Fede e Luce, la rete di 1400 comunità sparse per il mondo e in prima linea nel sostegno all’handicap? Lo si scopre nel fitto dialogo che i due intrecciano in queste pagine, nate da uno scambio epistolare durato oltre un anno e incentrato sulle loro rispettive esperienze — quella di psicoanalista, scrittrice e soprattutto madre, che vede Julia Kristeva impegnata da anni in una battaglia politica per assicurare a uomini e donne disabili una vita dignitosa in seno alla società, e quella di Vanier che da quarantasei anni pratica e predica il vivere a fianco e insieme alle persone portatrici di handicap. Perché l’handicap fa tanta paura? Perché l’irriducibile differenza delle persone affette da disabilità motorie, sensoriali e soprattutto psico-mentali suscita distacco, angoscia e persino spavento? Come riuscire a cambiare lo sguardo della società su queste persone che la nostra cultura dell’efficienza, dell’eccellenza e della competizione relega tra gli esseri umani più «estranei»? Sono questi alcuni degli interrogativi cui Julia Kristeva e Jean Vanier cercano risposte, nel pieno rispetto della differenza dei rispettivi punti di vista — fervido credente lui, laica convinta lei. Ma ecco che sul filo di questi interrogativi si vanno dipanando altre domande di senso sul nostro vivere presente: perché desideriamo essere genitori? Cosa significa essere madre? Qual è il ruolo della religione? Fino a dove si spingerà la scienza? Cosa può fare la famiglia? E cosa deve fa re lo Stato? Come sottolinea il cardinal Ravasi nella “Introduzione” al volume, questa preziosa corrispondenza interroga a un livello profondo, senza esitazioni e ipocrisie, la nostra visione dell’esistenza e, attraverso di essa, la nostra stessa umanità.

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